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Viaggiando da casa: alla scoperta di Rijeka 2020!

Con “Viaggiando da casa” andiamo alla scoperta del progetto “Capitali Europee della Cultura”, nell’ambito del programma quadro “Europa Creativa” della Commissione Europea per il sostegno ai settori della cultura e degli audiovisivi.
TGS Journal vi porta alla scoperta virtuale di luoghi, paesaggi e itinerari, attraverso la consultazione di siti web e altre risorse “on line” che ci consentono di viaggiare comodamente seduti sul nostro divano, in un momento in cui a causa dell’emergenza sanitaria in corso gli spostamenti sono difficili. La redazione TGS Eurogroup vi invita a viaggiare senza uscire di casa, per scoprire e riscoprire ciò che l’associazione offre con le proprie attività associative nel settore del turismo giovanile e sociale, il tutto alla portata di un “click”, dal vostro computer o con il vostro smartphone.
Da due mesi “Viaggiando da casa” ci porta a scoprire le mete classiche delle esperienze turistiche e dei viaggi studio TGS: trovate tutti gli articoli raccolti con il tag “Viaggiando da casa” all’interno del blog TGS Journal.
Oggi proseguiamo il viaggio per le Capitali Europee della Cultura, cominciato la settimana scorsa con Galway 2020 (vedi precedente post: “Viaggiando da casa: alla scoperta di Galway 2020!”).
Andiamo ora alla scoperta di Rijeka 2020! Ci accompagna in questo viaggio la nostra Volontaria TGS Kayleigh!

Eccoci ancora all’ormai consueto appuntamento con la rubrica “Viaggiando da casa”. La settimana scorsa siamo volati nella verde Irlanda, alla scoperta di Galway come Capitale della Cultura 2020. Se ancora non avete chiaro cosa sia una Capitale della Cultura vi suggerisco di andare a vedere l’articolo precedente su Galway, non ve ne pentirete.

Oggi andremo a visitare un’altra città europea che si trova più vicina a noi. Sto parlando della croata Rijeka, città portuale nella baia del Qarnero nel nord Adriatico, storicamente contesa a causa della sua posizione strategica e della presenza di un importante cantiere navale.

Anche Rijeka è stata scelta dalla commissione europea per diventare Capitale della Cultura 2020 e al contrario di Galway, che ha visto la nomina come l’occasione per far scoprire le proprie meraviglie paesaggistiche e per far rivivere le proprie radici puntando l’attenzione sulle proprie tradizioni culturali, Rijeka ha inteso la propria nomina come l’opportunità per incentivare lo sviluppo della città stessa, favorendo così il passaggio da una città post-industriale ad una basata su nuove tecnologie e nuovi investimenti.

Il progetto culturale di Rijeka è incentrato sul rinnovo e sulla ristrutturazione di edifici appartenenti al patrimonio industriale che andranno a rappresentare la realizzazione di opere infrastrutturali nel capo della cultura. Alcuni di questi edifici sono:

  • la Nave Galeb, panfilo di rappresentanza del presidente Tito e conosciuta anche come Nave della Pace di Tito, un simbolo per i popoli della ex Jugoslavia: verrà trasformata in un museo dove verrà presentata la storia della città sia all’interno del contesto dell’ex Jugoslavia, sia all’interno della storia marittima;
  • il Complesso Benčić: dopo la ristrutturazione, gli edifici di questo complesso verranno adibiti al museo dell’arte moderna e contemporanea, verrà allestita la biblioteca civica nell’edificio T e nel Palazzo del Zuccherificio verrà ospitato il museo civico.
  • la Casa del Bambino: una volta ultimata la sua relaizzazione, saranno qui sviluppati contenuti volti allo sviluppo della creatività dei bambini e dei giovani, grazie alla collaborazione tra il Cinema Art, il Teatro Civico dei Burattini e la Biblioteca Civica.

Rijeka con questi progetti vuole intendere la cultura non limitata alla sola arte o alla sfera culturale nel senso tradizionale, bensì vuole inserirla al centro dello sviluppo urbano sostenibile a lungo periodo dell’economia, delle attività sociali, ecologiche e turistiche, e della stessa cultura.

Il programma di Rijeka 2020 viene definito come “Porto delle Diversità” con tre temi principali:

  • il lavoro, ognuno di noi ha il diritto di lavorare, ed in questa era di nuove tecnologie e industrie il tema di nuove forme di lavoro è molto importante per il futuro dell’Europa;
  • l’acqua, è l’elemento caratterizzante di Rijeka il cui nome significa “fiume o la città che fluisce”. L’acqua viene relazionata alla diversità biologica e ai più ampi problemi ecologici.
  • le migrazioni, tema inteso sia dal punto di vista storico e del contesto attuale in riferimento alle migrazioni dei nostri giorni, sia dal punto di vista nella mobilità in generale, del nomadismo e dello scambio e collaborazione globale; Rijeka è una città di arrivi e partenze, dove si intrecciano diverse culture e dove è presente un clima di tolleranza.

Questi temi sono intrecciati con i valori che Rijeka vuole promuovere: il coraggio, l’unicità, il progresso e l’ambizione. Questi temi sono stati scelti come simbolo dell’identità stessa della città e dell’Europa contemporanea, e verranno presentati nel corso del programma con più di 600 eventi ed esibizioni.

Come Galway, anche Rijeka si è ritrovata a dover sospendere tutti gli eventi a causa della pandemia che ha colpito il mondo. Come se non bastasse lo stato di emergenza che persiste da mesi, il programma di Rijeka 2020 è stato messo in ginocchio dal terremoto che ha colpito Zagabria il 22 marzo scorso. I fondi che erano stati destinati all’evento sono stati ulteriormente tagliati e assieme al mancato guadagno dovuto al lockdown l’intero progetto è a rischio. La ministra della cultura croata Nina Obuljen Koržinek sembrerebbe intenzionata ad annullare tutto, anche se gli artisti e i lavoratori coinvolti spingono per rinviare parte degli eventi al 2021, come farà Galway. E come quest’ultima, anche Rijeka sta cercando di dirottare alcuni degli eventi online.

Sul sito ufficiale di Rijeka 2020 chi vuole può avere un assaggio di quello che era stato organizzato, nella speranza che gli artisti abbiano la meglio e che tutto venga rimandato al prossimo anno. Alcuni esempi sono la mostra fotografica dal titolo (In)visible Borders, che parla delle sfide di oggigiorno attraverso la lente dei confini visibili e invisibili. Un’altra esposizione è Engaged, active, aware- female perspevctives today, in cui una selezioni di autrici provenienti da tutta Europa e dal mondo analizzano il ruolo della fotografia nell’esperienza femminile. Infine, un ultimo evento che fa parte del programma “Borders- Between Order and Chaos”, è il D’annunzio’s Martyr exibition che commemora il 100 anniversario dell’occupazione di Fiume da parte di D’Annunzio. La città viene rappresentata come una donna, allusione alle sue numerose amanti che furono lasciate fisicamente e sentimentalmente prosciugate dal poeta, esattamente come la città.

Ora che avete tutte le informazioni che vi servono, resta a voi decidere se preferite immergervi nelle radici celtiche con Galway e farvi trasportare dalle tradizioni nel passato, oppure esplorare lo sviluppo culturale e tecnologico di Rijeka e proiettarvi in un futuro all’insegna della cultura e della tolleranza.
Io la mia scelta l’ho fatta, e voi?

Kayleigh e lo staff TGS Journal

[picture ©  Rijeka 2020 European Capital of Culture]

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