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Viaggiando da casa: alla scoperta di Galway 2020!

Nuova deviazione di percorso per la rubrica “Viaggiando da casa”! Andiamo alla scoperta del progetto “Capitali Europee della Cultura”, nell’ambito del programma quadro “Europa Creativa” della Commissione Europea per il sostegno ai settori della cultura e degli audiovisivi.
Da un po’ di tempo ormai il nostro blog TGS Journal vi porta alla scoperta virtuale di luoghi, paesaggi e itinerari, attraverso la consultazione di siti web e altre risorse “on line” che ci consentono di viaggiare comodamente seduti sul nostro divano, in un momento in cui a causa dell’emergenza sanitaria in corso gli spostamenti sono difficili. La redazione TGS Eurogroup vi invita a viaggiare senza uscire di casa, per scoprire e riscoprire ciò che l’associazione offre con le proprie attività associative nel settore del turismo giovanile e sociale, il tutto alla portata di un “click”, dal vostro computer o con il vostro smartphone.
L’elenco delle mete classiche delle esperienze turistiche e dei viaggi studio TGS è lungo e trovate tutti gli articoli raccolti con il tag “Viaggiando da casa” all’interno del blog TGS Journal.
Oggi come già detto iniziamo un viaggio per le Capitali Europee della Cultura, le città dell’Unione Europea che annualmente vengono selezionate e messe sotto i riflettori, con lo scopo di mettere in luce la ricchezza e la diversità delle culture in Europa, celebrare le caratteristiche culturali condivise da tutti gli europei, accrescere il senso di appartenenza dei cittadini europei a uno spazio culturale comune e promuovere il contributo della cultura allo sviluppo delle città. L’esperienza ha inoltre dimostrato che l’evento è un’eccellente opportunità per riqualificare le città, potenziare il profilo internazionale delle città, valorizzare l’immagine delle città agli occhi dei suoi abitanti, ridare vitalità alla cultura di una città e rilanciare il turismo.

Andiamo a vedere più nel dettaglio di cosa si tratta. Si comincia con Galway 2020! Ci accompagna in questo viaggio la nostra Volontaria TGS Kayleigh!

Ogni anno l’unione europea designa una o più città come “Capitali europee della cultura”, dando loro la possibilità di mettere in mostra la propria cultura e il proprio patrimonio. Normalmente le città designate sono due; caso speciale fu il 2000 con ben 9 città, tra cui la nostra Bologna.

L’iniziativa “Capitale europea della cultura” nacque il 13 Giugno 1985 su iniziativa di Melina Merkourī, l’allora ministra della cultura in Grecia, che volle creare questo evento per alimentare il senso di comunità tra i cittadini europei. Quell’anno la prima designata fu Atene. Cinque anni dopo, fu invece lanciato il “mese della cultura europea” indirizzato alle nazioni dell’Europa centrale e orientale per un periodo inferiore ma con modalità simili.

Questo progetto è stato sviluppato con il proposito di evidenziare la ricchezza e la diversità culturale europea e di celebrarne anche quegli aspetti simili. Un altro scopo è quello di aumentare il senso di appartenenza ad un’area culturale comune ed infine contribuire allo sviluppo delle città.

Per il 2020 l’onore di essere scelte come Capitali della Cultura è ricaduto sulla cittadina irlandese Galway e su Rijeka, in Croazia. In queste settimane vedremo da vicino queste due città e quello che hanno organizzato, con una particolare attenzione su come hanno deciso di affrontare l’emergenza sanitaria mondiale.

Oggi in particolare andremo a scoprire la prima di queste due città: Galway in Irlanda.

Forse non tutti conoscono questa pittoresca cittadina situata sulle coste atlantiche dell’Irlanda nel mezzo della Wild Atlantic Way, a tre ore di bus (e credetemi, sembrano molte di più) da Dublino.

Senza dubbio è diventata famosa negli ultimi anni per la canzone di Ed Sheeran: “Galway Girl“.  Avete mai visto il video della canzone? La cosa curiosa è che è stato girato per le strade di Galway, ed il pub in cui Ed riceve un bel pugno su un occhio dà su un giardino segreto. Pensate che da qui è possibile passare da un pub all’altro senza uscire, e perfino questo giardino segreto contiene un bar!

Esiste però anche un’altra canzone che parla di Galway e che si chiama anch’essa “Galway Girl”. Al contrario della versione più recente e famosa, questa è la tipica canzone irlandese che fa da colonna sonora alle serate al pub bevendo una birra.

Il nome “Galway” deriva dal gaelico Gaillimhe. L’identità gaelica è molto forte in questa cittadina, dove questa lingua fa parte della vita di tutti i giorni. All’università, la National University of Galway, ci sono interi corsi impartiti in Gaelic e molto seguiti dagli studenti. D’altronde in ogni angolo si possono trovare scritte ed insegne in questa lingua antica, quindi sapere qualche parola è utile nonché un’opportunità per un arricchimento personale.

Galway ha una vita culturale molto attiva e durante l’anno vengono organizzati diversi festival, come ad esempio the Galway Arts Festival, il Galway Jazz fest e le parate organizzate dalla compagnia Macnas. Una menzione speciale va alla parata di Halloween, dove questa compagnia si sbizzarrisce nelle esibizioni più diverse e spettacolari, con carri mascherati e danze a tratti tribali che lasciano a bocca aperta grandi e piccini.

Una curiosità: uno dei quartieri di Galway si chiama Claddagh. Si dice che proprio qui sia nata la tradizione del “Claddagh Ring” ovvero un anello formato da due mani (amicizia), un cuore (amore) e una corona (lealtà) tipico irlandese. Tradizionalmente viene usato come anello di fidanzamento, oppure viene regalato alle ragazze dalle madri. La particolarità sta nel modo in cui lo si indossa, infatti assume significati diversi in base alla mano e al verso in cui viene mostrato. Oggi il Claddagh Ring è diventato uno dei simboli più conosciuti dell’Irlanda e si può trovare ovunque.

Per curiosare uno scorcio di questa bellissima città, niente di meglio che questa webcam posizionata in Shop Street, la strada dei negozi.

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Galway ha preso la nomina di “Capitale della cultura” come occasione per far vedere al mondo le sue meraviglie paesaggistiche e per far rivivere le proprie radici celtiche.

La manifestazione, che prende il motto di “Let the magic in”, è stata inaugurata da una cerimonia del fuoco partita da Clifden a 77 km di distanza da Galway il 2 febbraio che è culminata proprio a Galway l’8 febbraio scorso. Il programma degli eventi si incentra proprio su queste radici celtiche dove temi quali la lingua, il paesaggio e le migrazioni prendono vita e si sviluppano attorno all’antico calendario celtico, il quale è diviso in quattro fasi. Partendo da Imbolc, che rappresenta il passaggio dall’inverno alla primavera e l’inizio di ogni ciclo, si trova poi Bealtaine caratterizzata da falò, feste e buoni propositi per il futuro. Lughnasa prende il nome dalla divinità celtica Lugh, un guerriero, artigiano e inventore, ed infine Samhain che rappresenta il passaggio dall’estate all’inverno e il momento nel quale il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si fa più sottile, invitandoci a riflettere sul nostro passato ed avere speranza nel futuro.

Ogni fase viene espressa negli oltre 1900 eventi che si susseguiranno per tutta la durata della manifestazione. Ora, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, tutti gli eventi sono stati sospesi fino a data da destinarsi, con la speranza di poter riprendere il programma in autunno e all’inizio del prossimo anno. Alcuni di questi sono stati inevitabilmente annullati come la lettura dell’Odissea sulle spiagge di Galway, mentre altri sono stati trasformati in formati digitali per dare la possibilità a chi vuole di poter partecipare anche durante questa fase di improvvisa emergenza. Uno degli eventi diventati “digitali” è il Savage Beauty, installazione dell’artista Kari Kola che doveva essere aperta al pubblico dal 14 al 17 marzo, ma che ora è possibile osservare in un cortometraggio di qualche minuto. L’installazione consiste in 5 km di luminarie poste sulle montagne del Connemara, una delle aree naturalistiche più spettacolari di tutta l’Irlanda, situata nella Contea di Galway, che danno sul Loch na Fuaiche. Il nome dell’installazione riprende la descrizione fatta da Oscar Wilde del Connemara, descritta proprio come “Savage Beauty”.

Aspettando di poter nuovamente prendere il volo e vedere da vicino le meraviglie che l’Irlanda nasconde, fate un salto sul sito Galway 2020 a vedere come questa città si è magistralmente organizzata per intrattenere adulti e bambini per un anno intero e chissà, magari potreste cogliere quest’occasione per organizzare il vostro viaggio a Galway, ma attenzione: una volta entrati in contatto con questa cittadina, non vorrete più lasciarla, sia fisicamente che virtualmente!

Quindi non mi resta che dire buon viaggio e let the magic of Galway get to you!

Kayleigh e lo staff TGS Journal

 [picture ©  Galway 2020 European Capital of Culture]

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