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L’autore del manifesto Su e Zo 2011 (part 1)

Luca Baldi, autoritratto

Facciamo due chiacchiere con l’autore del manifesto Su e Zo per i Ponti 2011!

1. Chi è Luca Baldi? Mi parli del tuo percorso professionale?

Direi che è una bella domanda, o meglio, credo sia un domanda alquanto impegnativa; quindi evitiamo di entrare troppo in profondità.

Diciamo semplicemente che è un giovane di 28 anni che dopo molto tempo passato a girare per il triveneto, la Lombardia e l’Emilia ha deciso di stabilirsi a Padova.

Luca Baldi è un animatore della Parrocchia San Giovanni Bosco di Padova, che cerca di fare al meglio questo servizio; diciamo anche che è un grafico e che gli piace molto quello che fa oggi.

Son un buon amico e un compagno fedele in tutte le situazioni della vita

Il mio percorso professionale inizia con la mia bocciatura al liceo classico (I liceo) che mi costrinse a “sciftare” al CFP di Este per imparare il mestiere del grafico. Mentre studiavo informazioni tecniche curavo la mia passione per il disegno.

Terminati i 2 anni di CFP ho continuato gli studi presso l’ITS grafico di Verona San Zeno dove ho approfondito tutti gli aspetti teorici continuando a disegnare e a leggere saggi culturali. Alla fine del percorso tecnico ho deciso intraprendere il percorso universitario e mi sono iscritto alla facoltà di Milano Politecnico dove sono rimasto 1 anno. Dopo un anno sono iniziate delle importanti collaborazioni lavorative a Padova che mi hanno spinto a aprire una partita iva e diventare libero professionista. A quel punto Milano era forse troppo lontana e decisi di trasferirmi di ateneo a Venezia IUAV. Tuttora sono iscritto e con un po’ di fatica sto dando gli ultimi esami. In attesa di laurearmi sto continuando a sviluppare il mio lavoro e sto creando un piccolo studio grafico. Lo scorso anno spinto la una passione e avendo un po’ di risorse da parte ho deciso con alcuni amici di fondare un cooperativa per la creazione di strumenti editoriali per l’animazione ma anche per promuovere servizi educativi e formativi.

2. Com’è nata in te la passione per la grafica?

Beh, diciamo che non c’è una data specifica in cui è nata una passione, ma è una serie di eventi concatenati che si sono susseguiti, e guardando indietro ci si può accorgere di come il percorso sia stato “Guidato”. Credo che la vita e le scelte individuali di ognuno siano, diciamo, legate da un disegno, come tanti punti che mano a mano vengono congiunti. Come vengano congiunti questo non ci è dato saperlo, ma se si ha il coraggio di rileggere quotidianamente la propria storia, ci si rende conto di quello che si è fatto, e si capiscono meglio le scelte che si stanno per compiere. Ma torniamo alla grafica.

Credo che sia uno dei miei doni, uno dei talenti con il quale sono stato messo al mondo, un talento che non ho mai ben capito, fino a che in 1° liceo classico ho cominciato a disegnare, disegnare e disegnare… Ovviamente con la conseguenza del venir bocciato a fine anno.

Da lì sono iniziate delle peregrinazioni in varie scuole grafiche, in cui ovviamente non insegnavano a disegnare, ma davano un forte contributo tecnico, cosa per la quale mi sono speso e appassionato, senza mai dimenticare la mia formazione classica e la mia dote al disegno.

Questi due talenti non li ho mani abbandonati (benché sia stato bocciato dal classico), ma ho sempre cercato di alimentarli, con letture di tipo culturale (sono molto avido di saggistica a 360°)  e ho allenato la mano con disegni che apparentemente non servivano al mio percorso tecnico.

Ricordo che il prof. Cottino di Verona 8 anni fa mi diceva sempre “Tu non sei un grafico ma un illustratore”, peccato che i tempi cambiano, e quelli che oggi sono grafici sono anche illustratori, ma anche impaginatori, ma anche designer d’ambienti, ma anche web designer, ma anche progettisti di strutture… ecc ecc

Questo a voler dire che non bisogna mai pensare di essere descritti a un termine o da un etichetta, le etichette e ti termini si inventano e si re-inventano, bisogna sempre avere il coraggio di osare (per citare Ratatouille).

3. Dove vivi e lavori?

Dopo una vita in giro per il nord Italia diciamo che mi sono stabili a Padova. La zona è un attimo particolare, visto che si chiama Paltana (vicino al Bacchiglione, fiume che ha esondato nell’ultimo mese).  Per quanto riguarda la parte professionale, lavoro sempre in Padova.

4. Mi parli del tuo profilo professionale? Quali settori prediligi?

Profilo professionale…

È sempre una domanda ardua… Diciamo che a Padova sto creando un piccolo studio di grafica, che si occupa della comunicazione non solo per imprese, ma anche per il settore no-profit e sociale. Personalmente mi sono sempre definito (e mi definiscono) una personalità molto eclettica, mi piace sperimentare e sperimentarmi in molti contesti “creativi”. Di formazione sono un grafico-tecnico, ma negli anni ho sviluppato in parallelo un interesse verso il disegno e una sensibilità verso il marketing e la strategia visiva.

Nel lavoro quotidiano affronto progetti che coinvolgono la comunicazione d’impresa a 360°, partendo da logotipi, immagini coordinate, cataloghi, brochures, campagne pubblicitarie, manifesti, progetti per web, siti dinamici, pakaging ecc ecc

Insomma non mi annoio di certo!

Il tutto è condito con una buona dose di velocità e di dinamicità che mi spinge ad affrontare anche progetti di interior design, ma anche lavori in cui coinvolgo la mia capacità manuale all’illustrazione.

Non ho una settore che prediligo a livello commerciale, dal momento che credo che il buono di questo lavoro sta proprio nel potersi misurare di volta in volta con un nuovo concetto e con nuove sfide progettuali, quindi: avanti con tutti i progetti più disparati!!!

Devo essere però molto onesto, mi appassiono veramente per tutti i progetti che hanno uno sguardo puntato sul sociale, mi piace veramente molto, quando vengo coinvolto in progetti che puntano a promuovere un comportamento umano eticamente valido, un comportamento che fa crescere la società e ne promuove in suo giusto sviluppo.

5. Hai mai avuto modo in passato di curare l’immagine di un evento sportivo o di aggregazione sociale?

Di eventi sportivi…?!?!  Direi di piccoli eventi legati più all’ambiente comunale. Invece per quanto riguarda eventi di aggregazione sociale devo dire che collaboro da anni per la comunicazione di alcuni belli eventi che mette in opera l’MGS Triveneto e la Famiglia Salesiana. Spesso curo le varie edizioni della Festa dei Giovani del Triveneto, anni addietro la Festa dei Ragazzi, i vari Meeting di inizio anno, il Confronto europeo 2009, le Giornate di Spiritualità a Roma. Per la diocesi di Pastorale Cittadina di Padova ho curato l’evento GREST-UP, mentre ho creato alcune immagini per promuovere alcuni eventi dell’AVIS di Rovigo.

La prossima settimana vi aspetta la seconda e ultima parte dell’intervista!

Igino

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