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24 Maggio 2025: buona Festa di Maria Ausiliatrice!


Oggi, 24 Maggio 2025, è un giorno speciale per tutta la Famiglia Salesiana perché ricorre la solennità di Maria Ausiliatrice. I gruppi della Famiglia Salesiana sono molto legati alla devozione di Maria sotto il titolo di Ausiliatrice, perché San Giovanni Bosco, il fondatore della Congregazione Salesiana, la scelse come principale patrona della Famiglia Salesiana e delle sue opere.

La festa mariana più attesa in tutto il mondo salesiano, quella di Maria Ausiliatrice, è arrivata, e – come ogni anno – pellegrini di ogni parte del mondo si apprestano a viverla nella Basilica a lei dedicata presso la Casa Madre salesiana di Torino Valdocco: la chiesa che la Madonna stessa richiese a San Giovanni Bosco. Scopriamo di più su questa Basilica attraverso un articolo di approfondimento pubblicato nei giorni scorsi da ANS Agenzia Info Salesiana, parte di una più ampia serie di articoli dedicati a “Le case della Madonna di Don Bosco nel mondo”...

La Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco

Una costruzione… miracolosa

La grande basilica ricevette la sua ispirazione celeste e il suo incoraggiamento da quelle visioni oniriche, negli anni 1844 e 1845. Per 19 anni, Don Bosco portò questa idea nella sua mente e, finalmente, nel 1863 si mise all’opera.

In seguito alle indicazioni che la Vergine gli aveva dato, scelse per la sua chiesa in onore di Maria Ausiliatrice il luogo del martirio dei santi Avventore, Solutore e Ottavio, soldati romani martirizzati sotto Massimiano all’inizio del IV secolo, le cui statue oggi adornano il timpano della facciata.

Pur senza una minima base economica, Don Bosco, era convinto che “è la Madonna che vuole la Chiesa; essa penserà a pagare”. Solo per l’acquisto del campo e del legname per la recinzione si erano spese 4.000 lire; l’economo, don Savio, rimasto senza soldi, consigliava di aspettare, ma Don Bosco gli replicò: “Comincia a fare gli scavi; quando mai abbiamo cominciato un’opera avendo già i denari pronti? Bisogna bene lasciar fare qualcosa alla Divina Provvidenza”.

I primi lavori vennero affidati all’impresa del capomastro Carlo Buzzetti. Terminati gli scavi, nell’aprile del 1864, Don Bosco disse al Buzzetti: “Ti voglio dare subito un acconto per i grandi lavori”. Così dicendo tirò fuori il borsellino, l’apri e versò nelle mani di Buzzetti quanto conteneva: otto soldi, nemmeno mezza lira. “Sta’ tranquillo la Madonna penserà a provvedere il denaro necessario per la Sua chiesa”.

La prima pietra del santuario venne posta il 27 aprile 1865 alla presenza del Principe Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta, figlio secondogenito del Re Vittorio Emanuele II; il 23 settembre 1866 venne terminata la grande cupola di 19 metri di diametro minore e nel 1867 la chiesa poté dirsi finita con il posizionamento della grande statua della Madonna al termine della cupola stessa.

Finalmente il 9 giugno 1868, ebbe luogo la solenne consacrazione. Furono momenti di commozione intensa per tutti. Il sogno era diventato realtà, cresciuto come per miracolo.

Da parte sua, Don Bosco non si attribuiva alcun merito: “Io non sono – diceva – l’autore delle grandi cose che voi vedete: è il Signore, è Maria SS. che degnarono di servirsi di un povero prete per compiere tali opere. Di mio non ci ho messo nulla. Aedificavit sibi domum Maria. È Maria che si è costruita la sua casa. Ogni pietra, ogni ornamento segnala una grazia”.

Costruito il santuario, Don Bosco intensificò la sua azione per diffondere nel mondo la devozione alla Madonna Ausiliatrice, Aiuto dei Cristiani.

L’edificio della basilica

Il santuario costruito da Don Bosco, a croce latina, si presentava comunque molto sobrio. L’architetto, Antonio Spezia, si ispirò alla facciata di san Giorgio Maggiore in Venezia disegnata dal Palladio. L’interno era senza marmi e decorazioni sulle pareti e anche l’unica cupola era imbiancata a calce, mentre ora ospita un vasto affresco di Giuseppe Rollini. Le decorazioni in marmi policromi furono volute dal Beato Michele Rua, Primo Successore di Don Bosco, mentre la seconda cupola e numerosi altri interventi vennero realizzati con gli ingrandimenti operati dal 1935 al 1942, ad opera dell’architetto Giulio Valotti, SDB.

All’interno della Basilica, oggi troviamo: l’Altare maggiore con il quadro dell’Ausiliatrice, le Cupole maggiore e minore, le due cappelle laterali del presbiterio, le tribune sulle cappelle laterali, la galleria dietro l’altar maggiore, la sacrestia, e quattro altari laterali (dedicati a Santa Maria Domenica Mazzarello, Domenico Savio, Don Bosco e San Giuseppe). Dalla navata centrale una scala conduce alla cripta, che ospita la cosiddetta “Cappella delle Reliquie”.

Sulla cantoria alla sinistra dell’abside si trova l’organo a canne Tamburini opus 227, a trasmissione elettrica e con 65 registri; mentre la statua dell’Ausiliatrice – la stessa che si porta in processione il 24 maggio – è significativamente collocata sopra la pietra angolare dell’intera opera, in una nicchia su cui poggia il grande pilastro della cupola.

Dal 28 giugno 1911 la chiesa ha la dignità di basilica minore.

Il grande quadro della basilica

Il quadro fu ideato da Don Bosco che ne parlò al pittore Lorenzone come di uno spettacolo già veduto: il pittore gli fece osservare che, per dipingere un quadro del genere, ci sarebbe voluta una piazza e Don Bosco si rassegnò a veder ridotto il suo progetto. Esso rimane comunque un’efficace raffigurazione del titolo “Maria, Madre della Chiesa”, nella quale, nelle parole di Don Bosco “La Vergine campeggia in un mare di luce e di maestà, circondata da una schiera di Angeli, i quali le porgono ossequio come a loro Regina. Con la destra tiene lo scettro e con la sinistra tiene il Bambino che ha le braccia aperte, offrendo così le sue grazie e la sua misericordia a chi fa ricorso all’augusta sua Genitrice (…). Attorno e in basso sono i Santi Apostoli e gli Evangelisti (…). In fondo al dipinto c’è la città di Torino, con il santuario di Valdocco in primo piano e con lo sfondo di Superga”.

[fonte: ANS Agenzia Info Salesiana]
[immagine: Zairon da Wikimedia Commons]

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