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Museo Virtuale dei porti di Venezia e Chioggia: Pietro Querini

Prosegue la presentazione degli itinerari virtuali dell’applicazione multimediale del Museo Virtuale dei porti di Venezia e Chioggia, realizzata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, che da quest’anno sostiene gli itinerari “Su e Zo Detour – le visite guidate della Su e Zo per i Ponti”.
Nell’ambito del percorso tematico “Le rotte di ieri”, dedicato ai grandi viaggiatori veneziani, oggi presentiamo l’approfondimento su Pietro Querini.


Pietro Querini

Pietro Querini fu lo sfortunato protagonista di uno dei naufraghi più famosi della storia, un disastro che però cambiò profondamente le abitudini gastronomiche del Veneto, avendo scoperto un nuovo modo per conservare il merluzzo: nelle isole Loføten il merluzzo veniva essiccato all’aperto e senza sale; il tipico clima freddo e secco della penisola norvegese proteggeva il pesce mantenendo inalterate le sue proprietà nutritive, il sapore e proteggendolo anche da insetti e batteri.

Il palazzo della famiglia Querini non esiste più, di esso rimangono solo i due archi che danno oggi accesso al mercato del pesce di Rialto, ed è quindi una curiosa coincidenza che collega i Querini al commercio ittico veneziano.

Di quella avventura straordinaria esistono due relazioni distinte, una di Pietro Querini, custodita in due copie manoscritte nella Biblioteca Apostolica Vaticana e nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, e poi ripubblicata nel ‘500 da Giovan Battista Ramusio e  l’altra di Cristoforo Fioravanti e Nicolò di Michiel, i due ufficiali di bordo sopravvissuti e custodita nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia raccolta e scritta dall’umanista fiorentino Antonio di Corrado de Cardini.

Il travagliato viaggio di Pietro Querini iniziò nell’Aprile del 1431 a Creta, dove Pietro era impegnato nel commercio del pregiato vino Malvasia. La nave da poco armata, la Cocca  “Querina”, aveva a bordo 64 marinai che avevano come obiettivo quello di raggiungere le Fiandre, ma né la nave né alcuno dei marinai dell’equipaggio raggiunse mai la destinazione.

La nave finì in balia di ripetute tempeste che ne distrussero l’armamento rendendola di fatto ingovernabile e costringendola a settimane di navigazione alla deriva.

Finalmente, il 17 Dicembre 1431, mentre si trovava al largo dell’Irlanda, l’equipaggio decise di abbandonare la nave e tentò disperatamente la sorte affidandosi alla navigazione delle uniche imbarcazioni, due lance di salvataggio e uno “schifo”, un’imbarcazione a remi piccola e snella simile alla scialuppa.

Il viaggio fu difficilissimo. La nave più piccola, lo “schifo”, affondò quasi subito, mentre per i superstiti della lancia iniziarono settimane terribili che li porteranno nell’isola deserta di Sandøy nell’arcipelago norvegese delle Lofoten, oltre il Circolo Polare Artico.

In questo periodo i naufraghi faranno una scoperta che rivoluzionerà per sempre la cultura gastronomica veneta: i pescatori della vicina isola di Røst vivevano, allora come oggi, di pesca e commercio degli stoccafissi, ossia i merluzzi essiccati al sole, quello che in Veneto verrà chiamato “baccalà”.

Al suo ritorno a Venezia, Querini riporterà la notizia di questa nuova mercanzia e ne descriverà le tecniche di conservazione nei suoi racconti di viaggio.

Il viaggio di Querini diventò così famoso da essere citato direttamente nella mappa di Fra Mauro, che utilizzò le informazioni riportate dal mercante per aggiungere un altro importante tassello alla comprensione del mondo nel Quattrocento.

Ma il valore di questo viaggio trascende la cultura regionale e si amplia a quella europea, a quell’identità fatta di solidarietà tra le genti, scambi e connessioni che animarono il continente: una fitta rete di collegamenti commerciali e culturali vivi ancora oggi nei Porti di Venezia e Chioggia.

[fonte: Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale]

Lo Staff della Su e Zo


L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, partner storico della passeggiata di solidarietà “Su e Zo per i Ponti di Venezia”, da quest’anno sostiene anche gli itinerari “Su e Zo Detour – le visite guidate della Su e Zo per i Ponti”, un’iniziativa che invita a esplorare i lati meno noti e affascinanti della città-porto uscendo dalle rotte turistiche tradizionali, in collaborazione con la Cooperativa Guide Turistiche Autorizzate di Venezia.
Gli itinerari virtuali dell’applicazione multimediale del Museo Virtuale dei porti di Venezia e Chioggia, con il loro percorso tematico dedicato a “Le rotte di ieri”, integrano gli approfondimenti proposti da TGS Eurogroup e dal Servizio Comunicazione turistica della Città Venezia, che quest’anno hanno voluto dedicare l’Itinerario Culturale della Su e Zo per i Ponti a “La Venezia di Marco Polo: sulle tracce del più celebre viaggiatore della Serenissima”.
Dopo le visite guidate di settembre e ottobre, il terzo e ultimo appuntamento con i Su e Zo Detour sarà domenica 24 novembre 2024: per informazioni e iscrizioni visitare la pagina dedicata “Su e Zo Detour – le visite guidate della Su e Zo per i Ponti”.
A tutti i partecipanti ai Su e Zo Detour 2024 l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale offrirà un simpatico gadget, con l’invito scaricare gratuitamente l’applicazione multimediale “Museo Virtuale dei Porti di Venezia e Chioggia” negli store Google Play e App Store ai seguenti link:

Scopri tutti gli articoli di Su e Zo Live dedicati al Museo Virtuale dei Porti di Venezia e Chioggia:
https://www.suezo.it/suezolive/tag/museo-virtuale-dei-porti-di-venezia-e-chioggia

 

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