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Alla COP26 la Dichiarazione di Glasgow sull’azione per il clima nel Turismo!

La “Dichiarazione di Glasgow sull’azione per il clima nel Turismo” è stata lanciata ieri, 4 novembre 2021, alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP26. Alcune delle più grandi aziende del turismo si sono unite ai governi e alle destinazioni turistiche nel comune impegno a dimezzare le emissioni entro il 2030 e raggiungere il traguardo delle “zero emissioni” entro il 2050 al più tardi.

La Dichiarazione di Glasgow riconosce l’urgente necessità di un piano coerente a livello globale per l’azione per il clima nel turismo. I firmatari si impegnano a misurare, decarbonizzare, rigenerare e sbloccare la finanza. Inoltre, ogni firmatario si impegna a fornire un piano d’azione per il clima concreto, o un piano aggiornato, entro 12 mesi dalla firma.

Parlando alla COP26, il segretario generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) Zurab Pololikashvili ha sottolineato che “mentre molte imprese private hanno aperto la strada nel portare avanti l’azione per il clima, è necessario un approccio più ambizioso a livello di settore per garantire che il turismo acceleri l’azione per il clima in modo significativo”. Ha aggiunto che “la Dichiarazione di Glasgow è uno strumento per aiutare a colmare il divario tra le buone intenzioni e un’azione significativa per il clima”.

Già più di 300 attori nel settore del turismo hanno firmato la Dichiarazione, dai principali portatori di interesse del settore fino alle diverse destinazioni, ai paesi ad altri attori del turismo che vanno dal grande al piccolo. La Dichiarazione di Glasgow è stata sviluppata attraverso la collaborazione di UNWTO, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), Visit Scotland, la Travel Foundation e Tourism Declares a Climate Emergency, nell’ambito del programma “One Planet” per il turismo sostenibile impegnato ad accelerare la sostenibilità del settore.


LA DICHIARAZIONE DI GLASGOW:
UN IMPEGNO PER UN DECENNIO DI AZIONI PER IL CLIMA NEL SETTORE DEL TURISMO

Sappiamo da tempo che la nostra dipendenza dai combustibili fossili, l’uso non sostenibile del suolo e i modelli di consumo dispendiosi determinano il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità. Recentemente, il COVID 19 ci ha reso ancor più consapevoli della connessione tra questi impatti e i rischi per la salute umana.

Riequilibrare il nostro rapporto con la natura è fondamentale per rigenerare sia la sua salute ecologica che il nostro benessere personale, sociale ed economico. È anche fondamentale per il turismo, che fa affidamento su di noi e ci connette con ecosistemi fiorenti. Ripristinare la natura e il nostro rapporto con essa sarà la chiave per la ripresa del nostro settore dalla pandemia, nonché per la sua futura prosperità e resilienza.

Dichiariamo il nostro impegno condiviso per unire tutte le parti interessate nella trasformazione del settore del turismo per fornire un’azione efficace per il clima. Sosteniamo l’impegno globale per dimezzare le emissioni entro il 2030 e raggiungere le “emissioni zero” il prima possibile e comunque entro il 2050. Allineeremo costantemente le nostre azioni con le ultime raccomandazioni scientifiche, in modo da garantire che il nostro approccio rimanga coerente con un aumento non superiore a 1,5° C al di sopra dei livelli preindustriali entro il 2100.

Estratto dalla “Dichiarazione di Glasgow sull’azione per il clima nel Turismo”

Per saperne di più sulla Dichiarazione di Glasgow visita il sito web dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite.

[immagini / fonte: UNWTO]

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