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Detourism: i borghi di Pellestrina a Venezia

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In attesa di ritrovarci a Venezia, torniamo a sfogliare le pagine di “Detourism: La newsletter di Venezia”, la newsletter dell’Ufficio Turismo del Comune di Venezia. Oggi parliamo di una Venezia insolita, andando a scoprire i borghi dell’isola di Pellestrina! Buona lettura!

I borghi dell’isola di Pellestrina

Case variopinte, piccoli orti e giardini, un paio di ristorantini dove assaggiare la verace cucina lagunare, spiagge sabbiose, un tranquillo lungomare per le passeggiate e quaranta ettari di riserva naturale protetta: questa è l’isola di Pellestrina, sottile striscia di litorale sospesa per una decina di chilometri fra mare Adriatico e laguna.

L’isola si gira a piedi, in autobus o bicicletta: è impossibile perdersi, basta seguire la strada che costeggia i Murazzi, poderosi muri d’argine in pietra d’Istria, una delle più imponenti difese a mare erette nel Settecento dalla Serenissima per fronteggiare le mareggiate. La storia dei Murazzi e dell’alluvione del 1966 è raccontata nel piccolo Museo della Laguna Sud, ospitato nel caratteristico borgo di San Pietro in Volta, fra i più antichi insediamenti di questo angolo di laguna.

Proseguendo verso sud s’incontra Portosecco, la cui festa patronale, il 15 agosto, è uno degli  appuntamenti più attesi dagli isolani. L’abitato di Pellestrina, ancora più a sud, è diviso in quattro sestieri: Scarpa, Zennari, Vianelli e Busetti. Prendono il nome dalle famiglie inviate verso la fine del Trecento dal podestà di Chioggia a ripopolare l’isola, devastata dai Genovesi nella guerra contro Venezia. Lì dove oggi sorge il Santuario della Madonna dell’Apparizione, il 4 agosto di ogni anno si ricorda l’apparizione della Madonna con una grande festa popolare.

Passeggiando nei borghi dell’isola, non è raro incontrare le merlettaie che intrecciano i fuselli, un’antica tecnica di merletto tipica di Pellestrina: si realizza intrecciando fili di cotone che si svolgono da particolari rocchetti, detti fuselli, sopra un cuscino cilindrico chiamato tombolo.

L’isola di Pellestrina è il regno della cucina di mare e di laguna. Tra le delizie della cucina locale, da assaggiare i tipici bossolà, anelli di pane croccante, e il tradizionale pasticcio di pesce.

Scopri Pellestrina


Historical villages of the island of Pellestrina

Multicoloured houses, small flower-filled gardens, a few restaurants where you can taste the true lagoon food, sandy beaches, a seafront for peaceful walks and forty hectares of protected natural reserve: this is the island of Pellestrina, a thin stretch of land between the Adriatic sea and the lagoon.

You can go around the island on foot, by bus or bicycle: getting lost is impossible, just follow the road along the Murazzi, Istrian stone dam walls which were built by the Venetian Republic   in the 1700s to protect the lagoon from the sea.

Just around the corner from the small quiet village of San Pietro in Volta, the Museo della Laguna Sud (The little museum of the southern lagoon) tells the story of the Murazzi and the flooding in 1966. Continuing south you’ll find Portosecco, a tiny village whose patronal feast, on August 15, is one of the most popular events on the island. Then it’s the turn of Pellestrina, a picturesque small town known for its four sestieri Scarpa, Zennari, Vianelli and Busetti. They derive from the names of the families sent there by the mayor of Chioggia to repopulate the island after it was destroyed by Genoa during the war against Venice towards the end of the 1300s.

While walking around the villages of the island, you can still find women making lace outside their home. Typical of Pellestrina, bobbin lace is a lacemaking technique made by braiding and twisting lengths of thread wound on bobbins called fuselli. Bobbin lace is also known as pillow lace, because it is worked on a pillow.

The island of Pellestrina is the kingdom of sea and lagoon food. Experience Pellestrina’s culinary delights such as bossolà, rings of crunchy bread, or the traditional fish pie.

Find out more about Pellestrina

[fonte: La newsletter di Venezia, N° 08/2021 del 15.04.2021]

[immagine: Enzo Mologni / Unsplash]


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