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TGS Story: vita da Leader

Dopo una breve pausa, necessaria per dare spazio al diario di bordo del TGS Summer Camp conclusosi la settimana scorsa, riprendono le pubblicazioni della rubrica “TGS Story”, che ripercorre oltre 50 anni di storia di TGS Eurogroup. I contributi di voi “tigiessini” oggi sono tratti dalle pagine di alcuni “Diari di bordo” che hanno accompagnato i gruppi Leader TGS in Gran Bretagna nel corso degli anni, mentre le foto sono state condivise da Chiara, Melissa, Alice e Gianluca. Anche tu hai qualche ricordo che vorresti condividere o anche solo un pensiero, un saluto o un augurio da affidare all’associazione TGS Eurogroup di oggi e di domani? Allora invia una mail a blog@tgseurogroup.it con i testi, le immagini o i video che raccontano la tua esperienza associativa: li vedrai pubblicati presto tra le pagine di questa rubrica “TGS Story” o nell’album fotografico “TGS Story Picture Book” all’interno della pagina facebook ufficiale TGS Eurogroup.
La parola ora passa a Alessandra che ci racconterà delle figure mitologiche che hanno accompagnato migliaia di studenti in questi 50 anni: i Leader! Buona lettura!

“Leader… quanto manca?” Credo che nel tempo sia questa la domanda più ricorrente che un leader si sia sentito rivolgere. Quanto manca a … all’arrivo, al termine della visita guidata, al termine della lezione di inglese, al termine della passeggiata, al bagno… a qualsiasi cosa o luogo vi possa passare per la mente. La risposta del leader sarà sempre una e sola: “Poco” – tradotta eventualmente in “5 minuti”. Quasi un timbro che contraddistingue tutti coloro che guidano i ragazzi, almeno i ragazzi TGS. Fin dalle prime frequentazioni degli incontri di formazione a Mogliano Veneto, mi sono sempre chiesta perché gli accompagnatori TGS si chiamassero leader. O meglio, dapprima, me ne sono fatta una ragione. Così è e così rimane. Nella mia mente un accompagnatore dei gruppi avrebbe potuto definirsi un group guide, banalmente una guide. Invece no, al TGS c’era chi aveva il compito di essere leader che ritenevo, derivando da to lead (guidare, capeggiare), avere un connotato più importante. In effetti, essere leader non è solo un compito, ma anche un privilegio. In passato, riuscivi a guadagnarti tale qualifica probabilmente dopo almeno due anni di corsi di formazione ed un’attenta selezione da parte del Direttivo. In altri termini, dovevano riuscire a capire per bene se eri adatto alla missione o se potevi tentennare; per una figura che doveva di nome e di fatto essere alla guida responsabile di un gruppo numeroso di ragazzi, non era cosa da poco. Con gli anni sono stati gradualmente presi in considerazione anche aspetti differenti e più articolati, pur rimanendo la serietà dimostrata ai corsi di formazione e l’effettiva presenza agli stessi elementi di preferenza nella scelta degli aspiranti leader. Ancora, l’evoluzione del tempo ci ha permesso di comprendere che la collaborazione dei leader è importante ed utile anche in tutte le attività nelle quali l’Associazione ha trovato espressione nel tempo e non trova immediata applicazione solo in chi si adopera nel suolo della regina Elisabetta in linea, in questo caso, con la definizione del sostantivo leader disponibile nel Cambridge Dictionary ”a person in control of a group, country or situation” (una persona cui è deputato il controllo di un gruppo, uno stato, una situazione) e soprattutto, aggiungerei volentieri dopo anni di esperienza, “of him/herself.” (di se stesso). Poi sarebbero arrivati i trainer, evoluzione dei leader, ma questa è un’altra storia.

Il buon cuore di un buon leader, blasonato di medaglie al valore per i meriti raccolti sul campo, sul campo, appunto, deve vincere molte battaglie. Perché la vera vita di un leader è fatta di soddisfazioni al rientro, ma spesso di imprevisti e notti brevi mentre in missione. Facile pensare che tutto è organizzato e pronto, pur essendo effettivamente così. Ma quando sei tu a dover guidare, devi accertarti che tutti i pezzi del puzzle si incastrino senza esitazione e nel migliore di modi e, ancora, che quando ti serve qualcosa effettivamente ci sia. Ovvero: devi avere le risposte senza sapere se effettivamente le domande ti verranno poste. Ecco il segreto celato nella seconda definizione del sostantivo leader che il Cambridge Dictionary fornisce “someone or something that is winning during a race or other situation (where other people are competing)” (qualcosa o qualcuno che sta vincendo nel corso di una gara o altra situazione – in cui compete con altre persone), tralasciando la specifica di un aspetto di pura competizione, inadatta in questo caso, ebbene sì, il leader è colui che in ciò che fa deve raggiungere un esito positivo. Nonostante le avversità o gli imprevisti che potrà incontrare nel proprio percorso. Leggendo i diari di bordo, abbiamo trovato qualche curioso aneddoto.

Al break degli insegnanti, piccolo disguido tecnico: la moka è sparita ed abbiamo dovuto andare a chiederla in prestito alla nostra famiglia.

Caterham  – agosto 1999

Mentre giochiamo al parco, la palla finisce nel fiume e viene recuperata da due barcaioli che passano di lì.

Tonbridge – agosto 2003

Tentativo di spaghetti: dopo aver cotto il sugo ed 1 Kg di pasta, le piastre ci hanno abbandonato (saltato il salvavita) e con Helen (l’agente locale) e suo marito affamati abbiamo dovuto attendere che una piastra si rianimasse. Secondo turno di spaghetti alle ore 22.00, il terzo alle ore 22.25 così alcuni ragazzi e noi leaders non siamo neppure riusciti a cenare! Per finire in gloria la giornata è arrivata una tempesta con vento, grandine subito tramutatasi in pioggia.

Tunbridge Wells – luglio 2001

Dunque, piccola pillola… dopo il rinfresco per la partita con Tunbridge Wells vi lascio immaginare come fosse il pavimento dopo essere stato calpestato da circa una sessantina di “caproni” affamati… beh… Josè (il Don) è riuscito a convincere la squadra che doveva preparare la stanza per la spaghettata a mettersi a 4 zampe ed a raccogliere praticamente tutte le schifezze visto che mancava la scopa… 

Guildford – agosto 1999

Alessandra e lo Staff TGS Journal

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